L’architettura naturale o architettura bioecologica (anche detta bioedilizia) costituisce una risposta allo stato di degradazione progressiva dell’ambiente antropizzato (aree urbane e rurali). Essa prevede l’applicazione di tecniche edilizie in linea con gli obiettivi dello sviluppo sostenibile, privilegia l’uso di materiali rinnovabili e la ricerca delle soluzioni ecologiche nell’edilizia abitativa e produttiva.
I materiali vengono scelti sulla base di bilanci ecologici, valutandone non solo il costo monetario, ma anche quello derivante dall’impatto ambientale, sia in relazione ai costi ambientali legati alla produzione, al trasporto, alla messa in opera, sia in riferimento ai possibili effetti dannosi per l’uomo derivanti dalla presenza di componenti tossici dei materiali.
La bioedilizia persegue non solo uno sviluppo sostenibile (e “consapevole”), ma anche un miglioramento del livello di vita dell’uomo, al fine di ottenere città meno inquinate, abitazioni più confortevoli, paesaggi da osservare, più natura e meno cemento.
In tal senso, per perseguire la sostenibilità dello sviluppo, è anche necessario disporre di un sistema di ricerca che possa portare a nuove tecniche e materiali, per un futuro più sano, in accordo con quelle che sono le esigenze dell’uomo, cioè per poter vivere più a contatto con la natura, col verde, con prodotti meno nocivi.
Sviluppo e ricerca, nell’ottica dell’architettura bioecologica, non sono solo termini che guardano al futuro, ma tengono conto anche del passato, del possibile recupero di tecniche antiche collaudate ed economiche e di materiali naturali.
L’obiettivo bioecologico, per essere avvicinato quanto più possibile, richiede peraltro anche l’utilizzo di ausili tecnici di elevata complessità e livello tecnologico, ad esempio nell’applicazione di sistemi e modelli orientati alla limitazione dei consumi energetici.
Infine, l’applicazione delle tecniche dell’architettura bioecologica può essere effettuata talvolta anche con un moderato e ragionato ricorso alle tecniche tradizionali (ad esempio con un uso limitato del cemento armato) nel caso di problemi di difficile soluzione o in cui l’applicazione di tali tecniche risulti esageratamente costosa.
I vantaggi dell’architettura naturale
Per gli utenti finali: case più sane, più efficienti, più confortevoli, più belle.
Per le imprese del comparto edile: miglioramento della competitività delle imprese attraverso migliore qualità dell’offerta, razionalizzazione dei processi, riduzione dei costi costruttivi, limitazione dei rischi connessi alla sicurezza sul lavoro.
Per le imprese turistiche: maggiore attrattività dei fabbricati ecologici, minori costi di gestione e impatti ambientali
Per gli enti locali: limitazione degli impatti sull’ambiente, miglioramento dell’assetto urbanistico ed ambientale, aumento della visibilità e attrattività del territorio